come funziona l'orecchio

29 Ago Come funziona il nostro orecchio?

L’orecchio è il principale organo del sistema uditivo umano, ma è anche il centro del senso dell’equilibrio: ecco perché alcune malattie che colpiscono le orecchie possono provocare anche un senso di nausea e di vertigine.

In questo articolo vedremo come sono fatte le orecchie e come facciamo a sentire.

Orecchio esterno, medio ed interno

Anatomicamente, le nostre orecchie si compongono di diverse parti, alcune esterne, e quindi visibili, altre interne. Tali parti sono l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno.

Nello specifico, l’orecchio esterno è costituito da:

  • padiglione auricolare (la parte visibile, quella con cui identifichiamo in genere le orecchie, fatta di cartilagine ricoperta dal tessuto cutaneo, ad eccezione della parte carnosa del lobo);
  • canale uditivo esterno (il “tubicino” che collega il padiglione alla parte interna dell’orecchio);
  • membrana timpanica o timpano, che divide il canale uditivo esterno dall’orecchio medio.

L’orecchio medio, ovvero la parte mediana di questo delicato organo, si compone di:

  • la catena degli ossicini, formate dalle ossa più piccole di tutto il corpo umano e responsabile della trasmissione del suono: martello, incudine e staffa;
  • Tromba di Eustachio, un piccolo canale che collega l’orecchio medio con la parte posteriore del naso e che è rivestito di muco (sostanza fisiologica di protezione simile alle secrezioni prodotte dal naso). La sua funzione è quella di equilibrare la pressione dell’organo dell’udito, una condizione a sua volta necessaria per la propagazione delle onde sonore.

L’orecchio interno, infine, è costituito da:

  • coclea, al cui interno si situano i nervi uditivi deputati alla trasmissione del suono;
  • vestibolo e canali semicircolari, che racchiudono i recettori dell’equilibrio.

Una volta analizzate anatomicamente le nostre orecchie, proviamo a capire in che modo captano i suoni e li inviano al cervello, dandoci la capacità di sentire.

Perché “sentiamo”? 

Tutto ha inizio dal padiglione auricolare, che funge da vera e propria “parabola” in grado di raccogliere le onde sonore provenienti dall’ambiente esterno.
Tali onde “viaggiano” poi attraverso il canale uditivo esterno e colpiscono la membrana timpanica che, vibrando, trasmette le vibrazioni ai tre ossicini dell’orecchio medio (martello, incudine e staffa).
Questi a loro volta amplificano il suono e inviano le onde sonore all’orecchio interno, in particolare alla coclea. Qui, si trovano i nervi uditivi, i quali convertono gli input sonori in input elettrici in modo che giungano al cervello dove, finalmente, vengono “tradotti” in suoni.

Perdita dell’udito trasmissiva e neurosensoriale

Normalmente, quando l’udito funziona, le informazioni vengono trasferite al cervello attraverso le diverse parti dell’orecchio.
Il tipo di problema uditivo potrebbe dipendere da una delle parti dell’orecchio che risponde male: possiamo infatti avere l’ipoacusia trasmissiva e l’ipoacusia neurosensoriale.

L’ipoacusia trasmissiva, come suggerisce il nome, deriva da un difetto nella trasmissione del suono, ossia in un punto dell’orecchio medio o esterno. Tra le cause principali vi sono appunto malattie o infezioni, come l’otite, che colpiscono queste parti delle orecchie.

Nel caso dell’ipoacusia neurosensoriale invece, il problema riguarda la trasformazione degli imput sonori in imput elettrici, ed è legato quindi ad un malfunzionamento della coclea. La principale causa di questo tipo di perdita uditiva è l’invecchiamento: le cellule ciliate della coclea infatti non hanno la capacità di rigenerarsi; quindi, una volta invecchiate o danneggiate, perdona la capacità di captare e tradurre i suoni.

Se hai de dubbi in merito alla tua capacità uditiva, prenota un controllo dell’udito gratuito presso il nostro centro acustico.

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