18 Dic Misofonia: perché certi suoni ci proprio fanno saltare i nervi
Ti è mai capitato di provare un fastidio inspiegabile verso un suono specifico, al punto da desiderare solo di tapparsi le orecchie o scappare via? Magari quel ticchettio continuo dell’orologio a muro, il suono di qualcuno che mastica rumorosamente o anche del rubinetto che gocciola? È una sensazione che va al di là del semplice fastidio che provano tutti e prende il nome di misofonia.
Chi ne soffre, infatti, non si limita a trovare un suono irritante: la reazione può diventare così intensa da scatenare rabbia, ansia o addirittura il bisogno di fuggire dalla situazione. Non si tratta solo di “non sopportare” qualcosa, ma di una vera intolleranza selettiva che può influire profondamente sulla vita quotidiana. Ma cosa c’è dietro questa reazione così forte?
Quali sono le cause della misofonia?
La misofonia è una sensibilità estrema a determinati suoni. Questi “suoni scatenanti” variano da persona a persona, ma si dividono principalmente in due categorie:
- Rumori ambientali, come il ticchettio di un orologio, il rumore di una goccia d’acqua, il gessetto sulla lavagna o il fruscio della pioggia.
- Suoni prodotti dall’uomo, sia involontari, come russare o sbadigliare, sia volontari, come masticare rumorosamente, fischiare o mangiarsi le unghie.
Per una persona misofonica, questi suoni non sono solo fastidiosi: diventano insopportabili. Pensiamo al ticchettio di un orologio. È già irritante per molti di noi, ma per chi soffre di misofonia può trasformarsi in una tortura che rende impossibile concentrarsi o rilassarsi.
Le cause di questa condizione non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano legate a un mix di fattori psicologici e neurologici. Spesso, alla base della misofonia c’è un trauma associato al suono specifico. Ad esempio, una persona potrebbe aver sviluppato questa intolleranza dopo un evento particolarmente stressante in cui quel suono era presente. Questo trauma sembra lasciare un’impronta nel sistema nervoso centrale, rendendo alcune aree del cervello particolarmente sensibili a certi stimoli sonori.
Non si tratta di un problema dell’orecchio, ma del modo in cui il cervello interpreta il suono. In molti casi, il sistema nervoso reagisce in modo esagerato a un segnale che, per altri, sarebbe trascurabile. Questa reazione non è controllabile e può portare a conseguenze emotive e fisiche molto forti, come attacchi di rabbia, ansia o isolamento sociale.
Come gestire il problema
In alcuni casi, la misofonia può sfociare in forme ancora più gravi, come la fonofobia. In questa situazione, il suono scatenante provoca veri e propri attacchi di panico, tachicardia e disorientamento.
Per affrontare la misofonia, le strategie più efficaci arrivano dalla psicologia. Tra i trattamenti più comuni troviamo:
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): aiuta a identificare le cause del trauma e a sviluppare strategie per gestire le emozioni che ne derivano.
- Terapia TRT (Tinnitus Retraining Therapy): utilizza tecniche di rieducazione sonora per insegnare al cervello a ignorare i suoni scatenanti. Questa terapia spesso si avvale di rumori bianchi o suoni ambientali per distrarre la mente e ridurre il disagio.
Entrambe le terapie devono essere seguite sotto la guida di uno specialista, ma possono fare la differenza nella qualità della vita delle persone misofoniche.
Se ti ritrovi in queste descrizioni o conosci qualcuno che vive una situazione simile, ricorda che non si tratta di “esagerazione”. La misofonia è reale, ma con il giusto supporto si può imparare a gestirla.